Hussein Mansour: unità dei campi della Resistenza è iniziata negli anni ’90
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Il 31 ottobre scorso, la Resistenza Islamica in Libano – Hezbollah ha effettuato un’operazione offensiva con missili guidati, effettuata dal gruppo del martire Hussein Mansour, in un’imboscata tesa a una forza israeliana posizionata sulla collina Al-Khazzan nelle vicinanze del sito israeliano Oronte nel nord della Palestina occupata. Il gruppo del martire Hussein Mansour è riuscito a colpire direttamente le forze israeliane, tanto che tutti i suoi membri sono stati uccisi o feriti.
La notizia di questa operazione offensiva ha suscitato la curiosità di molti partigiani della Resistenza sull’identità del martire Mansour, che negli ultimi anni non era stato menzionato tra i martiri. Tuttavia, sembra che la Resistenza avesse alcune considerazioni che le hanno impedito di menzionarlo negli ultimi anni, e forse stava aspettando circostanze simili a quanto accaduto durante la battaglia di Al-Aqsa Storm, in termini di unità nelle arene della Resistenza, soprattutto in Libano e Palestina, per annunciare le circostanze del martirio di Mansour, avvenuto nell’operazione congiunta “Gerusalemme” tra Hezbollah e il Movimento del Jihad Islamico in Palestina, condotto nella città di Blida, nel sud del Libano, nel 1991 durante il periodo dell’occupazione. Nell’operazione rimasero uccisi altri due martiri, Ashraf Sheikh Khalil e Ahmed Abu Nassif.
Hussein Mansour, dettagli dell’operazione congiunta “Gerusalemme”
Il 1 luglio 1991, dopo un monitoraggio e un follow-up, il gruppo dei tre martiri si infiltrò in profondità nell’area occupata nel sud del Libano, verso la città di Blida adiacente al confine libanese con la Palestina occupata (una distanza di 400 metri), dove hanno compiuto un’imboscata contro un convoglio dei servizi segreti dell’esercito di occupazione che includeva il vice comandante del settore occidentale nel cosiddetto gruppo “Perox”, e sono stati martirizzati dopo aver ucciso tutti i membri del convoglio.
I media israeliani hanno riferito all’epoca che tre membri “anti-israeliani” erano stati uccisi in uno scontro armato con un’unità israeliana nella zona del settore centrale, dove il gruppo si era barricato in una casa ed era equipaggiato con fucili d’assalto, armi leggere mitragliatrice e proiettili anticarro.
È interessante notare che anche i corpi dei martiri furono catturati dall’esercito di occupazione, ma la Resistenza Islamica riuscì a liberarli nello scambio avvenuto nel 1998, e sepolti nel sobborgo meridionale di Beirut a Rawdat al-Shahidin-Ghobeiry.
di Redazione