Siria e la nuova galassia terroristica
Dall’inizio della guerra in Siria nel 2011, la scena nel nord del Paese è stata caratterizzata da continui conflitti tra diversi gruppi armati, che sono diventati di fatto i dominatori di vaste aree. Questi conflitti sono il risultato della complessa struttura delle alleanze tra i gruppi, delle varie influenze straniere e della competizione per le risorse e gli interessi regionali e internazionali. Sotto l’egida politica delle successive amministrazioni statunitensi, l’unico obiettivo comune che univa i gruppi era il rovesciamento del regime di Bashar al-Assad.
Tuttavia, una volta caduto il regime di Assad, si prevede che questo punto di incontro temporaneo svanirà rapidamente, a causa della differenza fondamentale negli interessi e nei legami internazionali dei gruppi. L’esito più probabile sarà uno scenario simile a quello accaduto in Libia dopo la caduta del regime di Gheddafi, dove la competizione tra gruppi rivali si è trasformata in conflitti sanguinosi.
Hayat Tahrir al-Sham
Tra i vari gruppi spicca “Hayat Tahrir al-Sham” (Hts), che in passato era affiliato ad al-Qaeda con il nome “Jabhat al-Nusra”. Sebbene Hts abbia cercato di scrollarsi di dosso il passato di al-Qaeda e Isis, rimane un gruppo di mercenari con interessi diversi rispetto a molti altri gruppi armati. L'”opposizione siriana” è costituita da un’ampia varietà di gruppi – laici, salafiti, tribali e curdi – ciascuno dei quali opera sotto influenze internazionali opposte.
Ad esempio, i gruppi sostenuti dalla Turchia, come l’”Esercito nazionale siriano”, sono principalmente influenzati dagli interessi geopolitici di Ankara. D’altro canto, i gruppi con una vaga tendenza islamica, o i resti dell'”Esercito siriano libero”, si sforzano di bilanciare le ambizioni governative con i principi religiosi. Ci sono anche gruppi più estremisti che, nonostante i loro tentativi di presentare un approccio moderato per ottenere il riconoscimento internazionale, mirano in ultima analisi ad applicare regole severe e senza compromessi.
Hts, grazie alla sua forza militare e organizzativa, potrebbe tentare di dominare altri gruppi, il che potrebbe portare a scontri violenti. La storia dei conflitti interni tra i gruppi armati supporta questa previsione, con molti esempi di conflitti che si sono verificati nel corso degli anni:
- 2012-2013: Scontri tra l'”Esercito siriano libero” e Jabhat al-Nusra al confine con la Turchia e in altre zone.
- 2014-2015: battaglie tra Jabhat al-Nusra e il “Fronte rivoluzionario siriano” e “Harakat Hazem” a Idlib e Aleppo.
- 2016: scontri tra Jabhat al-Nusra e altri gruppi, nella periferia di Damasco.
- 2017-2018: battaglie tra Hts e “Ahrar al-Sham” e poi il “Fronte di liberazione siriano”, che hanno portato a cambiamenti significativi nel controllo dei territori.
- 2019: scontri tra Hts e il “movimento Nur al-Din al-Zanki”, soprattutto nell’area di Dart Gaza.
Siria, principali cause di conflitti interni
- Differenze ideologiche: la differenza ideologica fondamentale tra Hts e altri gruppi rende difficile la cooperazione e provoca competizione per il controllo e gli interessi.
- Lotta per le risorse: si prevede che la grave carenza di risorse come cibo, acqua e petrolio intensificherà la competizione per il controllo dei valichi e delle aree ricche di risorse.
- Coinvolgimento straniero: il sostegno di vari Paesi come Turchia, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati a vari gruppi aumenta le divisioni interne e la lotta per le risorse.
- Vecchie vendette: la storia dei conflitti interni lascia cicatrici profonde che possono portare ad atti di vendetta e rinnovata violenza tra i gruppi.
La struttura divisa e gli interessi contrastanti dei gruppi armati in Siria, insieme alle influenze esterne e ai conflitti sulle risorse, indicano che la Siria entrerà probabilmente in una nuova fase di acuti conflitti interni, con la caduta del regime di Assad. Questo scenario potrebbe portare a compromettere la stabilità regionale.
di Redazione