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Unesco: “Proteggere patrimonio Libano dagli attacchi israeliani”

Trecento importanti personalità culturali, tra cui archeologi e artisti, hanno chiesto all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco) di salvaguardare il patrimonio del Libano, in particolare a Baalbek, dagli attacchi aerei del regime sionista. Ciò è avvenuto in una petizione presentata a una sessione speciale a Parigi per valutare l’inserimento dei siti culturali libanesi sotto “protezione rafforzata”. Lo status di protezione rafforzata conferisce ai siti del patrimonio “un’immunità di alto livello dagli attacchi militari”, riferisce l’Unesco.

Il Libano ha sei siti inseriti nella Lista del patrimonio mondiale dell’Unesco, tra cui le rovine romane nelle città di Baalbek e Tiro che, nelle ultime settimane, sono state sottoposte a pesanti incursioni israeliane che hanno causato danni. Il governatore di Baalbek, Bashir Khodr, ha confermato che le incursioni israeliane “hanno avuto luogo a circa 500 metri dalla cittadella”.

Petizione esorta l’Unesco a proteggere Baalbek e altri siti del patrimonio culturale

I firmatari della petizione hanno esortato l’Unesco a proteggere Baalbek e altri siti del patrimonio culturale istituendo “zone no-target” attorno a essi, dispiegando osservatori internazionali e applicando le misure della Convenzione dell’Aia del 1954 sul patrimonio culturale in caso di conflitto.

“Il patrimonio culturale del Libano è messo a repentaglio da ricorrenti assalti a città antiche come Baalbek, Tiro e Anjar, tutti siti del patrimonio mondiale dell’Unesco, così come altri monumenti storici”, riporta la petizione inviata al capo dell’Unesco, Audrey Azoulay.

“Le azioni penali e le sanzioni, condotte dalle autorità competenti, possono essere applicate nei casi in cui gli individui non rispettano la maggiore protezione concessa a un bene culturale”, si legge nella lettera. Il documento invita “tutte le parti coinvolte nel conflitto in Medio Oriente, siano essi Stati, forze non governative od organizzazioni internazionali” ad “agire per salvare la città di Baalbek e il suo complesso archeologico, che è parte integrante del patrimonio mondiale”.

Change Lebanon, l’organizzazione non governativa che ha promosso l’iniziativa, ha dichiarato di aver mobilitato curatori di musei, ricercatori, archeologi, scrittori e artisti per aderire alla petizione.

di Redazione

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