Gaza, dopo gli aiuti arrivano le bombe
Le Nazioni Unite riferiscono che Israele ha consentito questo mese l’ingresso di un solo convoglio di aiuti nel nord di Gaza, ma subito dopo ha attaccato i rifugi dove venivano distribuiti i rifornimenti, costringendo la gente a fuggire.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha dichiarato che le autorità israeliane hanno negato e ostacolato tutti gli sforzi per fornire cibo e assistenza sanitaria essenziali a decine di migliaia di persone bloccate nel nord di Gaza.
Secondo l’OCHA, l’11 novembre le autorità israeliane hanno autorizzato l’ingresso nella zona di un solo convoglio del Programma Alimentare Mondiale. Il convoglio comprendeva due camion carichi di razioni pronte al consumo e farina di grano, insieme a un terzo camion che trasportava acqua in bottiglia. Gli aiuti sono stati distribuiti alla scuola di Mahdia al-Shawwa, che ospita palestinesi sfollati, e a un altro rifugio pubblico nelle vicinanze.
Poco dopo la distribuzione degli aiuti, le forze israeliane hanno circondato la zona, l’hanno bombardata e hanno costretto gli abitanti a evacuare. Secondo i resoconti dei media palestinesi, le forze israeliane avrebbero incendiato la scuola di Mahdia al-Shawwa e demolito l’edificio.
Il capo umanitario delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha dichiarato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che il mondo sta “assistendo ad atti che ricordano i più gravi crimini internazionali”. I funzionari israeliani hanno respinto gli avvertimenti sulla carestia nella regione, etichettando tali affermazioni come “disoneste” e “calunniose”.
di Redazione