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Israele doveva “sorprendere” l’Iran? C’è riuscito

Dopo settimane di minacce, avvisi e inimmaginabili “sorprese” per Teheran, Israele ha effettuato il tanto decantato attacco all’Iran. Forte del sostegno dei fedeli media occidentali, Tel Aviv, che doveva fare un attacco sensazionale contro l’Iran, ha effettuato dei raid contro siti militari nelle province di Teheran, Khuzestan e Ilam. L’attacco è avvenuto intorno alle 2:15 di sabato mattina. I missili sono stati quasi del tutto intercettati dalla difesa aerea iraniana. Sono stati arrecati danni limitati ad alcuni siti, mentre quattro militari della difesa aerea sono rimasti uccisi.

Funzionari iraniani hanno riferito che, nonostante le menzogne dei media, l’attacco israeliano è stato intrapreso da fuori il confine iraniano e ha causato danni limitati.

Dichiarazione Ministero degli Esteri su attacchi Israele

Nel corso di una dichiarazione ufficiale, il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran ritiene che l’azione aggressiva del regime sionista contro diversi centri militari in Iran sia una chiara violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, in particolare del principio che proibisce la minaccia o l’uso della forza contro l’integrità territoriale e la sovranità nazionale dei Paesi.

Il ministero ha aggiunto che la Repubblica Islamica dell’Iran si ritiene autorizzata e obbligata a difendersi da atti di aggressione straniera, in base al suo diritto intrinseco alla legittima difesa, che si riflette anche nell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite.

L’Iran sottolinea l’importanza di utilizzare tutte le capacità materiali e spirituali della nazione iraniana per difendere la propria sicurezza e i propri interessi vitali. Inoltre, ringrazia i Paesi amanti della pace della regione e del mondo per aver condannato l’atto di aggressione israeliano contro la Repubblica Islamica.

“Senza dubbio, la continuazione dell’occupazione, delle azioni illegali e dei crimini del regime sionista nella regione, in particolare il genocidio del popolo palestinese e l’aggressione contro il Libano – che è continuata all’ombra del sostegno militare e politico degli Stati Uniti e di altri Paesi occidentali – è la causa principale di tensione e insicurezza nella zona”, ha sottolineato il Ministero.

Il Ministero ha inoltre esortato tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, gli Stati membri della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio e gli Stati membri delle Convenzioni di Ginevra del 1949, ad adottare misure urgenti e collettive contro le gravi violazioni del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite da parte del regime israeliano.

di Redazione

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