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Oxfam: 21mila persone muoiono di fame ogni giorno causa conflitti

La fame causata dai conflitti in tutto il mondo ha raggiunto livelli record, ha rivelato un nuovo rapporto di Oxfam, che accusa le parti in guerra di usare il cibo come arma e di bloccare gli aiuti. Tra 7mila a 21mila persone probabilmente muoiono ogni giorno di fame nei Paesi colpiti da conflitti, secondo il rapporto, pubblicato dall’ente di beneficenza in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione.

Intitolato Food Wars, ha esaminato 54 Paesi in conflitto, rivelando che rappresentano quasi tutti i 281,6 milioni di persone che oggi soffrono di fame acuta. Il conflitto è stato anche una delle principali cause di sfollamento forzato in questi Paesi, che ha ora raggiunto il record di 117 milioni di persone.
Oxfam ha sottolineato che il conflitto non solo alimenta la fame, ma che le parti in guerra stanno attivamente usando il cibo come arma prendendo di mira le infrastrutture alimentari, idriche ed energetiche, oltre a bloccare gli aiuti alimentari.

A settembre, tre agenzie umanitarie hanno lanciato l’allarme per “una crisi di fame di proporzioni storiche” nel mezzo della guerra civile sudanese, mentre la percentuale di famiglie colpite da alti livelli di insicurezza alimentare acuta a Gaza è stata la più alta mai registrata a livello globale dalla fine dell’anno scorso.

Oxfam: impegno globale per “zero fame” entro il 2030 sta diventando irraggiungibile

Gli investimenti privati ​​su larga scala, sia esteri che nazionali, hanno spesso esacerbato l’instabilità politica ed economica, poiché gli investitori prendono il controllo di terra e acqua, spostando le popolazioni locali.

I conflitti intensificano spesso altre crisi come gli shock climatici, l’instabilità economica e la disuguaglianza. I disastri legati al clima come siccità e inondazioni, uniti all’aumento dei prezzi alimentari globali dovuto alle chiusure per pandemia e alle interruzioni della guerra tra Russia e Ucraina, hanno intensificato le crisi della fame nell’Africa orientale e meridionale.

Oxfam ha avvertito che l’impegno globale per “zero fame” entro il 2030 sta diventando sempre più irraggiungibile. Ha invitato la comunità internazionale, incluso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, a ritenere colpevoli i responsabili dei “crimini di fame” ai sensi del diritto internazionale.
“Per spezzare il circolo vizioso dell’insicurezza alimentare e del conflitto, i leader globali devono affrontare le cause profonde del conflitto: eredità coloniali, ingiustizie, violazioni dei diritti umani e disuguaglianze, piuttosto che offrire soluzioni superficiali.

di Redazione

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