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Teheran-Beirut, il ponte militare non si è mai interrotto 

Teheran – Israele basa la sua strategia di guerra contro il Libano sulla necessità di isolare la Resistenza dall’ambiente geografico circostante. Per questo motivo la Siria è stata colpita durante la guerra del luglio 2006 e continua ad esserlo. Colpiscono ancora una volta la Siria per tagliare la via del rifornimento di armi proveniente dall’Iran. A causa della sua incapacità di tracciare le spedizioni che arrivano ancora oggi – perché la Resistenza si è preparata per questo scenario – a volte prende di mira i camion delle organizzazioni sanitarie e altre volte blocca strade e ponti.

Uno dei dilemmi che l’entità occupante si trova attualmente ad affrontare è che la realtà che sta vivendo non riflette il risultato che si aspettava dopo la serie di attacchi effettuati, in particolare l’attacco tramite i cercapersone e dispositivi di comunicazione senza fili e poi l’assassinio di dirigenti senior. Hezbollah, che ha rapidamente ripristinato la sua struttura militare, ha ripreso anche l’iniziativa, e gli insediamenti si trovano ad affrontare scene più terrificanti, dopo che armi più avanzate e precise sono entrate in campo.  

Negli ultimi anni, la leadership israeliana si è impegnata a contare i missili in possesso di Hezbollah, finché alcuni di loro sono giunti alla conclusione che superavano i 150mila missili. Il vice segretario generale di Hezbollah, Sheikh Naeem Qassem, ha confermato nella sua ultima apparizione che: “Abbiamo il diritto di colpire qualsiasi punto dell’entità occupante, sia al centro, al nord o al sud più qualsiasi punto di qualsiasi equazione”.

L’entità sostiene che la Resistenza Islamica possiede centinaia di migliaia di missili di cui non sa nulla e che i piani per immagazzinarli sono limitati a una ristretta cerchia di leader.

Supporto incondizionato di Teheran

Qualche tempo prima dell’assassinio di Sua Eminenza, Sayyed Hassan Nasrallah, i media militari rivelarono l’esistenza di giganteschi tunnel sotterranei, un labirinto terrificante per l’esercito israeliano a causa della natura del terreno, delle condizioni e degli strumenti disponibili. Successivamente, i media militari del partito hanno rivelato, pubblicando videoclip, alcune delle armi esistenti immagazzinate in grandi quantità nei magazzini, compresi missili e droni. Ciò conferma che il ponte militare tra Teheran e Beirut è ancora attivo e non si è fermato.

Il partito si rende conto che la guerra potrebbe essere prolungata, quindi prepararsi a tutti gli scenari è stata una questione razionale e deliberata, e potrebbe trarne beneficio. Di conseguenza, il mantenimento del ponte militare con l’Iran e la Siria è una questione importante, nonostante le enormi quantità di armi immagazzinate, di cui il partito ha utilizzato solo una piccola parte. La Repubblica Islamica dell’Iran ha aperto tutti i suoi arsenali per soddisfare le esigenze di armi di Hezbollah. Oggi Teheran ritiene che la vittoria del Libano contro l’aggressione israeliana sia una questione necessaria. Fornirgli tutto ciò di cui ha bisogno è una decisione che gode del sostegno dell’Imam Sayyed Ali Khamenei e del presidente Masoud Pezeshkian.

Israele è consapevole dell’insistenza iraniana nel fornire alla Resistenza tutto ciò di cui ha bisogno – comprese armi pesanti e strategiche – e per questo motivo continua a prendere di mira le terre siriane in modo continuo e mirato. Il campo dimostra che le capacità militari di Hezbollah non sono state danneggiate, dato che l’80% dell’arsenale è ancora intatto e che il sistema di comunicazione è tornato a funzionare normalmente come prima.

di Redazione

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