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Israele nega deliberatamente ai civili di fuggire dai bombardamenti

Un’organizzazione internazionale per i diritti umani ha lanciato l’allarme per gli attacchi intensificati di Israele contro civili e quartieri residenziali in Libano, affermando che il regime non lascia intenzionalmente ai civili, sia nella Striscia di Gaza che in Libano, il tempo per fuggire dalle aree bombardate.

L’Euro-Mediterranean Human Rights Monitor con sede a Ginevra, ha affermato in un rapporto che gli attacchi intensificati del regime occupante contro civili e zone residenziali in Libano, insieme agli ordini di evacuazione, hanno suscitato notevole preoccupazione in tutta la regione.

“Sia nella Striscia di Gaza che in Libano, l’esercito israeliano nega deliberatamente ai civili il tempo sufficiente per fuggire dalle aree bombardate, non offrendo loro alcuna reale protezione dai pericoli derivanti dalle operazioni militari. Israele prende di mira in modo casuale e diretto edifici civili, compresi gli edifici degli ospedali e delle scuole circostanti”, afferma il rapporto. 

Il gruppo per i diritti umani ha osservato che l’esercito sionista è obbligato, ai sensi del diritto umanitario internazionale, a implementare tutte le precauzioni possibili prima di avviare qualsiasi operazione militare, al fine di ridurre al minimo i danni ai civili e alle infrastrutture civili. Ciò include, tra gli altri requisiti, l’invio di tempestivi avvertimenti alla popolazione civile prima che inizi un attacco, concedendo loro tempo adeguato per evacuare e, a meno che la situazione non imponga diversamente, facilitando la loro capacità di adottare misure di protezione e spostarsi in luoghi più sicuri.

Israele viola Quarta Convenzione di Ginevra

Tuttavia, la situazione nella Striscia di Gaza e in Libano racconta una storia diversa. In particolare, i residenti della valle della Beqa’a in Libano, che copre circa 4.429 chilometri quadrati, hanno avuto solo due ore per evacuare quando l’esercito sionista ha emesso ordini di evacuazione. 
Euro-Med ha aggiunto che il diritto umanitario internazionale afferma che i civili che non sono in grado o non vogliono lasciare un’area sono comunque protetti come civili, il che obbliga il regime occupante a salvaguardarli da danni semplicemente a causa della loro presenza nell’area.

Inoltre, il rapporto afferma che l’aggressione militare israeliana è stata identificata come grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra sulla protezione dei civili, della Quarta Convenzione dell’Aja e dell’articolo 48 del Primo protocollo aggiuntivo. Questi quadri giuridici impongono che il personale civile e quello militare siano differenziati per garantire una maggiore protezione ai gruppi a rischio, quali giornalisti, anziani, donne e bambini.

di Redazione

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