Non era la prima volta che veniva annunciata la morte del comandante del battaglione Tulkarem, Muhammad Jaber (26 anni), soprannominato “Abu Shuja”, in quanto obiettivo dell’occupazione israeliana.
Giovedì mattina, l’esercito israeliano ha annunciato l’assassinio di “Abu Shuja” e di altri quattro combattenti della Resistenza, il sequestro dei loro corpi e l’arresto di un combattente della Resistenza ferito in una vasta operazione militare nel campo di Nour Shams a Tulkarem.
La radio dell’esercito israeliano ha riferito dell’assassinio di “Abu Shujaa”, la persona più ricercata in Cisgiordania e comandante del battaglione Tulkarm del braccio militare del Jihad Islamico, responsabile di una lunga serie di operazioni contro l’esercito israeliano. I media israeliani hanno descritto “Abu Shuja” come “una delle persone più ricercate da Israele” e “una persona che ha destabilizzato la Cisgiordania settentrionale”.
Le forze di occupazione israeliane hanno iniziato a inseguire “Abu Shuja” circa due anni fa, dopo che aveva assunto il comando del battaglione istituito nel 2022 e aveva iniziato a lanciare attacchi alle forze di occupazione che avevano preso d’assalto Tulkarem.
Le forze di occupazione hanno fatto irruzione e distrutto più volte la casa della sua famiglia. Anche suo fratello maggiore, “Uday”, è stato arrestato più volte ed è stato rilasciato circa due mesi fa, mentre suo fratello minore, Ahmed, è detenuto da due anni.
Abu Shujaa è nato e cresciuto nel campo di Nour Shams da una famiglia sfollata dalla città di Haifa nel 1948. Ha vissuto la sua infanzia all’interno del campo. Abu Shuja godeva di grande popolarità in Cisgiordania, poiché rappresentava un modello per i giovani.
di Redazione
