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Ismail Haniyeh, un altro crimine che affossa Israele

Il capo dell’ufficio politico del Movimento di Resistenza Islamica “Hamas”, Ismail Haniyeh, è stato assassinato ieri mattina da un missile israeliano nella sua residenza a Teheran. Nell’attacco è rimasta uccisa anche una guardia del corpo di Haniyeh.

Haniyeh è il secondo leader di alto rango di Hamas ad essere assassinato dall’inizio della guerra il 7 ottobre. Il vice capo del politburo di Hamas, Sheikh Saleh Al-Arouri, è stato assassinato il 3 gennaio scorso, in un attacco israeliano nel sobborgo meridionale di Beirut (Dahiyeh).

L’assassinio del capo dell’ufficio politico di Hamas ha suscitato ampie condanne in tutta la regione. Le fazioni palestinesi e i movimenti di Resistenza hanno espresso le loro più sentite condoglianze e si sono impegnati a continuare la lotta contro l’occupazione sionista.

Senza calcolare le conseguenze e le relative strategie, Israele sta perseguendo la sua “miope” politica delle “eliminazioni mirate”. Il regime di Tel Aviv, nonostante le esperienze passate, non è mai riuscito a capire l’importanza e la dimensione del martirio per un popolo che della fede, ha fatto il suo principio di vita.

Chi era Ismail Haniyeh

Ismail Haniyeh è nato nel campo profughi di Beach il 23 maggio 1963, dove i suoi genitori si rifugiarono dalla città di Ashkelon dopo la Nakba. Ha studiato all’Università islamica di Gaza.

Nel 1987 si è laureato all’Università Islamica dopo aver conseguito una laurea in letteratura araba. Ha ricevuto un dottorato onorario dall’Università Islamica nel 2009.

Per quanto riguarda la sua attività studentesca, Haniyeh iniziò la sua attività all’interno del Blocco Islamico, che rappresentava il braccio studentesco dei Fratelli Musulmani, e da esso nacque il movimento Hamas. Dal 1983 lavorò come membro del Consiglio studentesco dell’Università islamica di Gaza e il 1984, per poi assumere nell’anno successivo la carica di Presidente del Consiglio studentesco.

Le autorità israeliane arrestarono Haniyeh nel 1989 per tre anni, dopodiché fu esiliato a Marj al-Zuhur, al confine libanese-palestinese, con un gruppo di leader di Hamas, dove trascorse un anno intero di deportazione nel 1992. Conosciamo la sua carriera politica:

  • Primo Ministro della Palestina, dal 2006 al 14 giugno 2007.
  • Primo Ministro del governo provvisorio nella Striscia di Gaza fino al 1 giugno 2014.
  • Capo dell’Ufficio Politico di Hamas nella Striscia di Gaza.
  • Direttore dell’Ufficio dello sceicco Ahmed Yassin.
  • Ex membro del Corpo amministrativo supremo della Società islamica.
  • Presidente del Club della Società islamica di Gaza per circa dieci anni.
  • Ex Segretario del Consiglio di amministrazione dell’Università islamica di Gaza.
  • Ex Direttore dell’Ufficio amministrativo Affari presso l’Università Islamica.
  • Ex Direttore degli Affari Accademici presso l’Università Islamica.
  • Ex membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università Islamica e membro del Comitato di Dialogo Supremo del movimento con le fazioni dell’Autorità Palestinese e dell’Autorità Palestinese.
  • Membro del Comitato supremo di controllo dell’Intifada, in rappresentanza del movimento Hamas.

di Redazione

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