Gaza, Idf spara indiscriminatamente
Striscia di Gaza – Sono ancora una volta i giornalisti di “+972” a portare una testimonianza terrificante sulle regole d’ingaggio dell’Idf. Una conferma arriva dai video che ad inizio di giugno Al Jazeera ha mandato in onda, dove si vedono soldati sionisti sparare a diversi civili palestinesi che stavano percorrendo la strada costiera nella Striscia di Gaza.
Esecuzioni sommarie
Si tratta di esecuzioni non motivate da questioni di sicurezza che fanno il paio con le testimonianze di “+972”. Soldati dell’Idf, congedati dal servizio attivo, confermano i racconti fatti da testimoni oculari e medici palestinesi durante la guerra. I militari sostengono di essere stati autorizzati ad aprire il fuoco sui palestinesi, compresi civili, a proprio piacimento, hanno inoltre testimoniato di come i militari sionisti giustiziassero i civili palestinesi perché entravano in un’area che l’Idf definiva inaccessibile.
Idf senza regole a Gaza
L’esercito israeliano non fornisce regole di combattimento scritte, tutto viene lasciato all’interpretazione dei militari e dei loro superiori ma questo comporta, oltre i 39mila palestinesi uccisi, anche un elevato numero di feriti per ‘’fuoco amico,’’ ben 28 su 324 uccisi a Gaza da quando è iniziata l’invasione di terra.
Si spara a sensazione e senza spiegazione, perché non serve. Si spara anche in aree non popolate per una procedura denominata ‘’Dimostrazione di presenza’’, perché come afferma l’unico militare che ha voluto essere identificato, Yuval Green di 26 anni: “Non c’erano restrizioni, la gente sparava per alleviare la noia”, come quando racconta di un incidente avvenuto di notte, durante la festa dell’Hanukkah, quando l’intero battaglione ha aperto il fuoco insieme ai fuochi d’artificio, sparando anche le munizioni traccianti illuminando il cielo a giorno.
Il portavoce dell’Idf, interpellato sulla questione ha risposto: “Le istruzioni per aprire il fuoco sono state date a tutti i soldati delle Idf che combattono nella Striscia e ai confini, al momento dell’entrata in combattimento. Queste istruzioni riflettono il diritto internazionale a cui le Idf sono vincolate”.
di Sebastiano Lo Monaco