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Gaza, 500 operatori sanitari uccisi da Israele

Il Ministero della Sanità di Gaza ha rivelato che dall’inizio della guerra israeliana a Gaza il 7 ottobre dello scorso anno, più di 500 operatori sanitari sono stati brutalmente uccisi.

Il portavoce del ministero Khalil al-Daqran, parlando in una conferenza stampa durante un sit-in infermieristico all’ospedale dei martiri di Al-Aqsa, ha lamentato la perdita di 138 infermieri.

“Infermieri, ostetriche ed équipe mediche sono componenti indispensabili della comunità palestinese”, ha affermato al-Daqran. Ha sottolineato il loro duplice ruolo sia di figure nazionali che di aiuti umanitari nel salvare vite umane in circostanze terribili. Al-Daqran ha evidenziato le sfide affrontate dal personale medico, tra cui martirio, ferite, sfollamento e detenzione, con cifre che indicano 500 morti, 1.500 feriti e 312 arrestati da Israele.

Invitando ad un’azione globale, al-Daqran ha esortato la comunità internazionale a salvaguardare i professionisti medici e le istituzioni sanitarie condannando le aggressioni contro di loro. Inoltre, ha lanciato un appello ai sindacati, agli organismi internazionali e all’Organizzazione Mondiale della Sanità affinché inviino squadre mediche e infermieristiche per rafforzare le infrastrutture sanitarie di Gaza.

Il bilancio dell’offensiva israeliana conta oltre 35mila palestinesi uccisi e 76.600 feriti da ottobre scorso. Gaza, devastata dalla prolungata guerra israeliana, è alle prese con una distruzione diffusa e una grave carenza di risorse essenziali come cibo, acqua e medicine.

di Redazione

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