Il portavoce del ministero della Sanità di Gaza, Ashraf Al-Qidra, ha confermato la tragica morte di 39 neonati in seguito alla sospensione delle operazioni nell’ospedale Al-Shifa, a causa degli attacchi israeliani.
“La situazione è peggiore di quanto chiunque possa immaginare. Siamo assediati all’interno del complesso medico Al-Shifa e l’occupazione ha preso di mira la maggior parte degli edifici all’interno”, ha dichiarato Qidra.
L‘esercito israeliano ha affermato di essersi impegnato con i combattenti della Resistenza palestinese dentro e intorno a Gaza City, millantando la presenza di presunti centri di comando sotto l’ospedale, designandoli come potenziali obiettivi militari.
I combattenti della Resistenza palestinese hanno negato di usare i civili come scudi umani, sottolineando che gli attacchi israeliani sugli ospedali o nelle loro vicinanze hanno messo a repentaglio i pazienti, il personale medico e gli sfollati che cercano rifugio dentro e intorno a queste strutture.
“Le forze di occupazione stanno sparando sulle persone che si spostano all’interno del complesso, limitando la nostra capacità di spostarsi da un reparto all’altro. Alcune persone hanno cercato di lasciare l’ospedale e sono state colpite”, ha aggiunto Qidra.
L’agenzia umanitaria Medici Senza Frontiere ha espresso estrema preoccupazione per la sicurezza dei pazienti e del personale medico dell’ospedale Al-Shifa, rilevando una significativa escalation di attacchi contro la struttura.
Con 20 dei 36 ospedali di Gaza non più funzionanti, secondo l’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, la terribile situazione sottolinea l’urgente bisogno di attenzione e intervento internazionale. Il ministero della Sanità di Gaza ha affermato che i bombardamenti israeliani hanno provocato la morte di oltre 11.500 persone, prevalentemente civili e molti di loro bambini.
di Redazione
