Onu: dramma umanitario a Gaza e Cisgiordania
Onu – L’Ufficio umanitario delle Nazioni Unite ha dichiarato venerdì che servono circa 1,2 miliardi di dollari per soddisfare i bisogni di 2,7 milioni di persone – l’intera popolazione della Striscia di Gaza e 500mila persone in Cisgiordania – fino alla fine del l’anno.
Il 12 ottobre, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) aveva inizialmente lanciato un appello per 294 milioni di dollari in finanziamenti per sostenere quasi 1,3 milioni di persone. “Da allora la situazione è diventata sempre più disperata”, ha dichiarato il portavoce dell’Ocha, Jens Laerke.
Le forniture di aiuti a Gaza sono state sospese da quando il regime sionista ha iniziato il 7 ottobre a bombardare l’enclave, con le organizzazioni umanitarie che affermano di non poter soddisfare i bisogni dei suoi residenti.
Oltre a uccidere 11.500 persone, i pesanti bombardamenti israeliani hanno ostacolato la capacità degli operatori umanitari di fornire gli aiuti di cui hanno disperatamente bisogno. “È stato segnalato un elevato numero di vittime, nonché l’uso di armi esplosive con effetti su vasta area in alcune delle zone più densamente popolate di Gaza”, ha affermato Liz Throssell, portavoce dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.
Nel suo appello per i finanziamenti, l’Ocha ha affermato che delineerà la necessità di cibo, acqua, assistenza sanitaria, alloggio, igiene e altre priorità urgenti. “Esortiamo i donatori a rendere prontamente disponibili le risorse per la risposta. La nostra capacità di alleviare le sofferenze della popolazione palestinese dipenderà da finanziamenti adeguati, da un accesso sicuro e duraturo a tutte le persone bisognose, ovunque si trovino, da un flusso sufficiente di forniture umanitarie e, soprattutto, da carburante”, ha affermato Laerke.
Onu: in aumento le violenze in Cisgiordania
L’aggravarsi della violenza in Cisgiordania ha alimentato le preoccupazioni che il territorio palestinese, possa diventare il terzo fronte in una guerra più ampia, oltre al confine settentrionale dove sono aumentati gli scontri con le forze libanesi di Hezbollah.
Ammar Al-Dwaik, direttore generale della Commissione indipendente per i diritti umani della Palestina a Ramallah, sede dell’Autorità limitata di autogoverno palestinese in Cisgiordania, ha affermato che molte persone hanno paura di uscire dalle proprie case. Il trattamento riservato dall’esercito israeliano alle persone sta diventando sempre più aggressivo e umiliante.
di Redazione