Palestina

Gaza, missili israeliani colpiscono convogli di profughi

Decine di vittime, soprattutto donne e bambini, sono state segnalate negli attacchi aerei israeliani contro i convogli di evacuazione in fuga da Gaza City. L’esercito del regime israeliano non ha risposto a queste accuse, nonostante abbia ordinato a oltre un milione di persone di evacuare la parte settentrionale dell’enclave.

L’organismo umanitario delle Nazioni Unite, Ocha, ha confermato che “i veicoli di coloro che evacuavano il nord sono stati colpiti, uccidendo più di 40 persone e ferendone altre 150”, secondo i dati forniti dai funzionari sanitari dell’enclave palestinese. L’agenzia delle Nazioni Unite ha osservato che questi incidenti hanno portato molte persone ad abbandonare l’evacuazione, mentre i bombardamenti israeliani continuavano incessantemente dall’aria, dal mare e dalla terra.

L’ufficio stampa di Hamas ha riferito che attacchi aerei hanno colpito veicoli civili in tre luoghi separati, provocando oltre 70 vittime. Il Ministero della Sanità palestinese ha rivelato che il complesso medico Al-Shifa ha curato dozzine di civili feriti delle forze militari israeliane.

L’inganno israeliano per i profughi di Gaza

Decine di migliaia di palestinesi si sono trasferiti nel sud dopo che Israele ha emesso un ordine di evacuazione giovedì notte, concedendo inizialmente ai residenti di Gaza 24 ore per spostarsi dal nord per “salvare le loro vite” in previsione di una possibile offensiva di terra. Prima dell’ordine di evacuazione, oltre 400mila palestinesi erano già sfollati interni.

L’ordine di ricollocazione forzata di Israele ha suscitato ampie critiche da parte delle organizzazioni per i diritti umani, con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha esortato Tel Aviv a riconsiderarlo, sottolineando l’importanza di aderire alle norme umanitarie internazionali anche in tempi di conflitto. Guterres ha espresso le sue preoccupazioni su X (ex Twitter) affermando: “Anche le guerre hanno delle regole”.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha lanciato un appello a Israele affinché “revochi immediatamente gli ordini di evacuazione di oltre un milione di persone che vivono a nord di Wadi Gaza”. L’Oms ha evidenziato le conseguenze disastrose di un’evacuazione di massa su pazienti, operatori sanitari e civili lasciati in un territorio sotto assedio, sottolineando l’assenza di luoghi sicuri per i civili a causa dei continui attacchi aerei e della chiusura delle frontiere.

di Redazione

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