Libano, crisi dell’istruzione e l’impegno della Resistenza
La crisi economica che da quattro anni attanaglia il Libano, ha gravato enormemente sulla già precaria condizione in cui versano ampie fasce della popolazione libanese. Come sempre, chi paga il prezzo più alto in queste situazioni di emergenza sono i bambini.
Per dare risposte concrete a queste emergenze, Hezbollah ha deciso di espandere il proprio impegno sociale per migliorare settori pubblici critici in Libano, soprattutto dopo la crisi finanziaria del 2019, come il settore sanitario e quello educativo.
Il Libano, che non molto tempo fa era famoso per la sua diversità culturale, il suo significato storico e il fiorente settore dell’istruzione, negli ultimi anni è stato alle prese con una crisi senza precedenti. Il settore dell’istruzione libanese, un tempo faro di speranza e progresso, si trova ora ad affrontare numerose sfide, che mettono a repentaglio il futuro dei suoi giovani e della nazione nel suo insieme.
Uno dei principali fattori che contribuiscono alla crisi del settore dell’istruzione in Libano è il collasso economico che il Paese sta subendo. Una forte svalutazione della lira libanese, l’iperinflazione e la disoccupazione diffusa hanno lasciato molte famiglie in difficoltà ad arrivare a fine mese. Di conseguenza, il costo dell’istruzione, comprese le tasse universitarie, i libri di testo e altre risorse educative, è diventato sempre più gravoso per le famiglie libanesi. Ciò ha costretto molti studenti ad abbandonare la scuola, in particolare quelli provenienti da contesti a basso reddito.
Libano tra instabilità politica e cattiva gestione
Anni di instabilità politica e cattiva gestione economica hanno portato a una situazione disastrosa nelle scuole e nelle università pubbliche del Libano. Infrastrutture fatiscenti, manutenzione insufficiente e carenza di risorse essenziali sono diventati problemi pervasivi soprattutto nelle scuole pubbliche e nell’università statale. Gli studenti spesso frequentano le lezioni in edifici sovraffollati e fatiscenti con accesso limitato a servizi di base come elettricità e acqua pulita. Questo ambiente terribile ostacola l’esperienza di apprendimento e incide negativamente sulla qualità complessiva dell’istruzione.
Gli educatori libanesi, un tempo venerati per la loro dedizione e competenza, ora devono affrontare sfide immense. La crisi economica ha gravemente eroso i loro salari, rendendo loro sempre più difficile provvedere alle loro famiglie. Di conseguenza, molti insegnanti sono costretti ad accettare lavori aggiuntivi per far quadrare i conti, lasciando loro meno tempo ed energie per concentrarsi sui propri studenti. L’elevato carico di lavoro e i bassi salari hanno portato anche a un peggioramento della qualità dell’insegnamento.
Questa realtà devastante ha spinto l’Associazione Educativa di Hezbollah ad agire. Alla luce delle difficili condizioni che sta vivendo il Libano in generale e del settore educativo in particolare, l’Associazione Educativa di Hezbollah ha fornito assistenza finanziaria e materiale a varie scuole pubbliche nei diversi governatorati libanesi.
L’impegno di Hezbollah
Ad esempio, alla città di Tiro e ai villaggi circostanti è stato fornito carburante diesel per far funzionare i generatori scolastici e assistenza finanziaria agli insegnanti come indennità di trasporto. Da Tiro a Hermel, i programmi di mobilitazione educativa a sostegno degli studenti sono proseguiti con l’iniziativa di trasportare gli studenti nelle rispettive università di Baalbek e Zahle, soprattutto alla luce delle difficili condizioni di vita.
Sebbene le sfide che deve affrontare il settore dell’istruzione in Libano siano immense, Hezbollah ha intrapreso diversi passi per mitigare la crisi e aprire la strada a un futuro migliore, a cominciare dall’investimento nelle infrastrutture, stanziando fondi per riabilitare alcune strutture scolastiche, compreso il miglioramento delle infrastrutture di base, come elettricità e fornitura di acqua.
Hezbollah ha anche aumentato i suoi aiuti finanziari e le borse di studio per gli studenti bisognosi, garantendo che l’istruzione rimanga accessibile a tutti, indipendentemente dal loro background finanziario. A tal proposito, i parlamentari di Hezbollah si sono incontrati con il ministro dell’Istruzione sottolineando di aderire al pieno sostegno degli insegnanti, chiedendo di aumentare gli stipendi degli insegnanti e migliorare le loro condizioni di lavoro.
Queste iniziative sociali, pur essendo senza precedenti, si sono svolte al di fuori dei bilanci governativi. Da sottolineare che queste iniziative non sono state l’unica forma di aiuto sociale fornita da Hezbollah a vari governatorati libanesi.
“Perché loro sono la Resistenza”
La collaborazione con il Consiglio dei Ministri e con alcuni rappresentanti degli altri blocchi parlamentari operanti nella regione, oltre che con le municipalità e con le capacità proprie di Hezbollah, ha prodotto per la regione di Baalbek-Hermel una serie di progetti distribuiti su 12 assi di sviluppo, con un valore finanziario di 893 milioni di dollari tra il 2010 e il 2017, oltre ai milioni di dollari stanziati per vari progetti di sviluppo.
La regione di Baalbek-Hermel ha ricevuto 751 milioni di dollari dal bilancio dei ministeri e delle istituzioni ufficiali e 113 milioni di dollari dai comuni e dai sindacati municipali. Hezbollah ha pagato 13 milioni di dollari affinché questa regione, un tempo dimenticata dallo Stato, tornasse in vita. Inoltre, dal 1992 Hezbollah paga le rette degli studenti a basso reddito affinché possano iscriversi alle scuole pubbliche.
Attualmente, gli studi indicano che la regione di Baalbek-Hermel, ad esempio, non soffre di carenze a livello scolastico e settoriale sia nell’istruzione pubblica che privata, poiché ci sono 69 scuole medie a Baalbek, 19 scuole medie a Hermel e 24 scuole superiori nel dell’intero governatorato, oltre a un certo numero di scuole professionali. Vale la pena ricordare che prima del 1992 le scuole erano meno della metà, tutto perché Hezbollah ha spinto affinché ciò avvenisse attraverso il bilancio dei ministeri o di tasca propria. Perché lo fanno? Una volta mi è stato chiesto, ho risposto semplicemente: “Perché loro sono la Resistenza!”.
di Redazione