Inflazione – L’agenzia statistica ufficiale italiana Istat ha riferito mercoledì che l’indice dei prezzi interni è salito dell’11,8% in ottobre rispetto all’anno precedente, il più alto dal marzo 1984.
Il tasso è aumentato dell’8,9% a settembre ed è aumentato del 3,4% su base mensile. Nel frattempo, la crescita dei prezzi su base annua armonizzata dall’Ue ha raggiunto il 12,6% in ottobre, balzando dal 9,4% del mese precedente.
La “larga accelerazione della crescita” dell’inflazione è dovuta principalmente ai prezzi dell’energia [da +44,5% di settembre a +71,1%] e degli alimentari [da +11,4% a +13,3%].
Il rapporto ha anche mostrato che i prezzi dei generi alimentari e degli alimenti non trasformati sono aumentati dell’1,8% su base mensile e del +12,6% su base annua [dal +10,9% del mese precedente].
“Pertanto, l’inflazione core [esclusi energia e alimenti non trasformati] è stata del +5,3% [dal +5,0% del mese precedente] e l’inflazione al netto dell’energia è stata del +5,9% [dal +5,5% di settembre]”, riporta l’Istat.
Il mese scorso, il capo del think tank energetico Nomisma Energia, Davide Tabarelli, ha affermato che l’Italia, insieme al resto dell’Ue, sta vivendo uno shock energetico di portata senza precedenti, poiché i prezzi dell’elettricità sono quasi raddoppiati.
Ha anticipato che gli italiani dovrebbero essere pronti al razionamento nei mesi invernali più freddi, esortando le famiglie a ricorrere a metodi alternativi di riscaldamento, come la combustione di legna e pellet, i cui prezzi sono anche aumentati.
di Redazione