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F-35, Italia in prima linea nella produzione

La mal celata voglia di ricorrere alle armi, alzando la spesa, incrementando gli armamenti, vede l’Italia in prima linea. Non solo con basi militari come quelle di Sigonella, Vicenza, Livorno ma iniziando la produzione dei famigerati F-35, i caccia bombardieri con la tecnologia più avanzata al mondo.

Velivoli progettati dall’Americana Lockheed Martin ma assemblati, per quanto riguarda l’Europa, nella sede di Cameri, in Piemonte. Il paese in provincia di Novara completerà l’assemblaggio di velivoli che verranno poi venduti alla Svizzera, Finlandia, Germania, Belgio, Germania e Polonia.

La “FACO” di Cameri appartiene all’Aeronautica Militare che l’ha costruita con una spesa di 800milioni di euro. Gestita dalla divisione velivoli di Leonardo, è la seconda linea di produzione del colosso americano, la seconda si trova in Giappone. L’aumento della produzione e il potenziamento della sede di Cameri è previsto da un negoziato politico tra Italia e Stai Uniti.

Le contrattazioni erano già partite prima del 24 di Febbraio, data di inizio dell’invasione della Russia in Ucraina. La questione non nasce negli ultimi giorni ma si dilata nel tempo, sino ad arrivare al 23 Dicembre 1998. Infatti, il negoziato tra Guerini e il Pentagono ha radici antiche. Il segnale è dato dalla scelta della Svizzera di comprare 36 F-35 e di farne assemblare 24 in Italia.

F-35, ennesimo asservimento agli Usa

Per capire cosa significhi per la fabbrica italiana ci sono i numeri: a Cameri era prevista la costruzione di 29 velivoli che vanno in Olanda, oltre quelli che rimarranno in Italia. Nella cittadina piemontese saranno costruiti anche 35 bombardieri che arriveranno poi in Germania dopo la decisione del cancelliere Scholz di aumentare la spesa militare di 100miliardi.

Con molta probabilità, sarà Cameri a costruire anche i 64 F-35 che andranno a finire in Finlandia. In Italia la querelle sugli F-35 ha avuto anche la sua parte comica. il deputato Pd, Francesco Boccia, li confuse con gli elicotteri per spegnere gli incendi ma sorrisi a parte, ne sono stati comprati 90 contro i 131 inizialmente previsti dal governo Berlusconi. Il taglio fu voluto dall’allora governo Monti, in pieno periodo di austerity.

A Cameri, inoltre, è prevista la costruzione di un centro di manutenzione unico per tutta l’Europa. Il motivo è presto detto. Gli Stati Uniti hanno intenzione di dislocare 500 F-35 tra Germania e Italia e questo dovrebbe avvenire nei prossimi anni.

Per i “padroni” Usa, la serva Italia ha acquisito un ruolo ancora più strategico soprattutto per via della Brexit. Roma, per Washington, è considerata un’alleata fondamentale nell’Unione Europa a dimostrazione del totale asservimento del governo italiano, questo come tutti gli altri che lo hanno preceduto, alle politiche a stelle e strisce.

di Sebastiano Lo Monaco

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