Medio Oriente

Iran sostiene eliminazione armi chimiche

Il vice rappresentante permanente della Repubblica Islamica dell’Iran presso le Nazioni Unite, Zahra Ershadi, ha ribadito la posizione di principio del suo Paese sulla necessità della distruzione di tutte le armi chimiche nel mondo.

La Repubblica Islamica dell’Iran, in quanto principale vittima delle armi chimiche, si oppone fermamente all’uso di tali armi letali da parte di chiunque, ovunque e in qualsiasi circostanza, ha affermato Ershadi, rivolgendosi lunedì a una sessione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione in Siria, durante la quale ha fortemente condannato l’uso di armi chimiche in tutto il mondo.

Esprimendo preoccupazione per i gravi effetti della politicizzazione dell’attuazione della Convenzione sulle armi chimiche (Cwc) sulla sua credibilità, ha affermato che l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) non dovrebbe essere sfruttata per scopi politici per aiutare alcuni Paesi a raggiungere i loro obiettivi.

Ershadi ha elogiato la continua cooperazione della Siria con l’Opcw e ha affermato che le riunioni del Consiglio di sicurezza sul caso chimico siriano non dovrebbero impegnarsi a discutere di accuse infondate poiché il governo di Damasco ha compiuto progressi significativi nell’adempimento dei suoi obblighi ai sensi della Cwc.

“Solo distruggendo completamente tutte le armi chimiche in tutto il mondo e adottando tutte le misure necessarie per garantire che tali armi non vengano create possiamo essere sicuri che le armi chimiche non verranno più utilizzate”, ha sottolineato Ershadi.

Chi accusa l’Iran possiede armi nucleari

L’inviato ha affermato che l’obiettivo deve ancora essere raggiunto poiché gli Stati Uniti, in quanto unico Stato membro in possesso di tali armi, non stanno rispettando i propri obblighi in merito alla proroga del termine per la distruzione delle armi chimiche.

Ershadi ha affermato che l’altro ostacolo al raggiungimento di tale obiettivo è la non universalità della Cwc, aggiungendo che il regime israeliano deve aderire alla Convenzione immediatamente e senza alcuna condizione affinché l’obiettivo possa essere raggiunto.

I media e i governi occidentali hanno ripetutamente accusato il governo siriano di usare armi chimiche. La Siria, tuttavia, ha ceduto le sue scorte di armi chimiche nel 2014 a una missione congiunta guidata dagli Stati Uniti e dall’Opcw, che ha supervisionato la distruzione delle armi. 

Si ritiene che Israele sia l’unico possessore di bombe nucleari in Medio Oriente, immagazzinando tra le 200 e le 400 testate nucleari nel suo arsenale. Il regime israeliano ha rifiutato di consentire ispezioni ai suoi impianti nucleari e di firmare il Trattato di non proliferazione (Tnp). Persegue una politica di deliberata ambiguità sul suo arsenale nucleare segreto.

di Redazione

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