Hiroshima, quando l’uomo non impara

Il 6 agosto 1945, un bombardiere americano B-29 lasciò cadere il suo carico atomico sulla città portuale giapponese di Hiroshima, uccidendo 140mila persone. Tre giorni dopo, un secondo attacco nucleare americano a Nagasaki uccise altre 70mila persone.
Rase al suolo non solo la città di Hiroshima, ma soprattutto le speranze di chi assisteva impotente alla malvagità umana. Decine di migliaia furono le morti successive a causa delle radiazioni, bambini innocenti le cui malformazioni si manifestavano come l’incarnazione tangibile del vero peccato umano.
A chi parla ancora di “trionfo della democrazia”, forse sarebbe meglio ricordare che, anche se la storia la scrive il vincitore, l’uomo continua a non imparare. Gaza docet.
Gli Stati Uniti sono diventati il primo e solo regime a utilizzare un’arma nucleare in una città, per massimizzare le vittime.
di Redazione