Arabia Saudita: miliardi di dollari investiti in armi, mentre milioni di cittadini muoiono di fame
Pur essendo il più grande esportatore di greggio del mondo, una grossa fetta della popolazione in Arabia Saudita vive al di sotto della soglia di povertà. Gli attivisti dell’opposizione hanno ripetutamente criticato Riyadh per investire ingenti somme di denaro per l’acquisto di armi dall’Occidente; questi armamenti – inutilizzati dall’esercito – spesso vengono inviati ai vari gruppi terroristici che il Regno sostiene in Medio Oriente e non solo.
Ogni anno si investono decine e decine di miliardi in inutili armamenti, mentre le autorità ignorano milioni di sauditi che vivono in uno stato di estrema povertà. Ciò che esaspera maggiormente i cittadini è il vergognoso livello di corruzione che serpeggia spudoratamente all’interno delle istituzioni e soprattutto all’interno della famiglia reale. Il tutto evidenzia un’iniqua ridistribuzione della ricchezza che condanna buona parte del Paese a vivere di stenti.
Secondo un sondaggio effettuato giorni fa dalla Commissione nazionale saudita anticorruzione, il 67,8 per cento degli intervistati ha dichiarato che il livello di corruzione finanziaria nelle istituzioni è in costante aumento in Arabia Saudita. Il Paese del Golfo è il più grande esportatore di petrolio al mondo, con l’oro nero che rappresenta il 90 per cento delle esportazioni del Paese.
Altro aspetto drammatico che puntualmente viene insabbiato dai media internazionali è rappresentato dalla sistematica violazione dei diritti umani. Nonostante i tanti appelli lanciati da diverse organizzazioni internazionali per i diritti umani, il Regno – grazie alla “copertura” dell’Occidente – continua a reprimere ogni forma di opposizione all’interno del Paese. Il tutto a garanzia di ricchezze e benefici di cui usufruiscono solo la famiglia reale ed affiliati.