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Stupro circumvesuviana cultura di una società violenta

Il 5 Marzo del 2019 a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, una ragazza di ventiquattro anni sta seduta in lacrime su una panchina della stazione della Circumvesuviana. Ha i vestiti strappati, sta parlando al telefono con la madre, in evidente stato di shock; dice, con la voce soffocata dal pianto, “mamma, mi hanno violentata”. E’ così che la notano dei viaggiatori di passaggio nel tardo pomeriggio di quell’orribile giornata.

stupro-circumvesuvianaLa ragazza viene soccorsa, portata all’Ospedale Villa Betania per ricevere le prime cure. Da quel momento si mettono in azione la squadra mobile e il Commissariato di Polizia di San Giorgio a Cremano sotto la direzione del dirigente Pasquale Toscano. La denuncia che la ragazza fa alle forze dell’ordine si diffonde velocemente nella città e, per mezzo della stampa, in tutta la nazione. A destare maggiore turbamento è il fatto che la violenza sia avvenuta in un orario (intorno alle ore 18) nel quale la Circumvesuviana è abbastanza affollata. Si cercano tre ragazzi, la vittima li conosceva di vista, racconta che da almeno venti giorni era oggetto delle loro attenzioni. Si dice che avessero già provato ad avvicinarla alcuni giorni prima, mentre era insieme a una sua amica.

La zona della stazione è, fortunatamente, fornita di un sistema di videosorveglianza; saranno proprio i filmati esaminati dalle forze dell’ordine a confermare il racconto della giovane donna. Inutile il tentativo di non essere riconosciuti radendosi la barba il giorno seguente allo stupro. Grazie a quelle immagini, sono individuati e arrestati. Sono tre giovani del luogo: Alessandro Sbrescia di 18 anni, Antonio Cozzolino e Raffaele Borrelli, entrambi di 19 anni. Vengono tutti e tre condotti in commissariato per essere interrogati. Un interrogatorio nel quale si dichiarano innocenti, sostenendo che non ci sia stata alcuna violenza, ma solo rapporti sessuali consenzienti. La ragazza avrebbe, quindi, deciso di consumare un rapporto sessuale con ognuno dei tre ragazzi, strappandosi i vestiti e scegliendo come luogo un ascensore della Circumvesuviana.

Per tutta la notte i familiari dei tre ragazzi restano fuori dal commissariato in attesa; quando la mattina dell’8 Marzo, li vedono uscire per essere condotti in carcere, i genitori li salutano con un applauso spontaneo d’incoraggiamento, quasi un’ovazione. E’ una scena che colpisce tutti i presenti come un pugno allo stomaco. Adesso, anche contro i genitori dei tre ragazzi, si prospetta un’azione legale da parte dell’avvocato Angelo Pisani, mirata a chiedere la revocare della patria potestà e della capacità genitoriale. A sostegno di quest’azione legale anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, il consigliere comunale di Portici, Franco Santomartino e l’assessore alle Pari Opportunità di San Giorgio a Cremano, Ida Sannino, i quali si costituiranno parte civile nel processo.

Come se non bastasse, ad aggiungere un’ulteriore nota di amarezza e squallore alla vicenda, arriva un video: è l’intervista di un giovane (che non vuole mostrare il suo volto alla telecamera) amico dei tre imputati; li difende descrivendoli come dei bravi ragazzi, gente che lavora, accusati ingiustamente. Non perde l’occasione per affermare che la ragazza è una che “provocava tutti dalla mattina alla sera … andate a vedere come si veste” dice, e infine sottolinea che “logicamente loro sono maschi”. La definizione “maschio” si sente pronunciare dall’ostetrica al momento della nascita e ha valenza sul documento d’identità per indicare il genere sessuale di appartenenza; crescendo, poi, nella vita si è “uomo”, e si dimostra di esserlo quando, constatando la debolezza di chi si ha di fronte, egli è capace di non approfittarne in alcun modo.

Saranno anche lavoratori, questi ragazzi, ma dopo le ore diciotto non sentono addosso poi così tanto la stanchezza del lavoro, hanno ancora abbastanza forza da spingere in tre una ragazza dentro a un ascensore, svestendo in fretta i panni dei bravi ragazzi. Il Gip Valeria Montesarchio ha convalidato gli arresti definendo “una violenza bestiale” quella compiuta dai tre ragazzi contro la ventiquattrenne di Portici. Ora si attende il processo.

di Anna Lisa Maugeri

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