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Terremoto Iran: gli Usa bloccano donazioni

Tutti i superstiti del terremoto nell’ovest dell’Iran sono stati sistemati temporaneamente nelle tende e nei rifugi provvisori allestiti dalla Mezzaluna rossa e dalle altre organizzazioni di soccorso, a riferirlo l’agenzia di stampa ufficiale Irna.

Ricordando il bilancio finale della tragedia per l’Iran, ossia 436 morti e 9388 feriti, l’agenzia riferisce che il governo iraniano ha stanziato 9400 miliardi di rial (230 milioni di dollari) per i soccorsi. Intanto, le società di assicurazione hanno iniziato a risarcire la gente, in base alle polizze esistenti e i diversi ministeri sono intenti a realizzare una stima dei danni subiti dalle infrastrutture. Circa 15mila case sono state completamente distrutte dal sisma.

Mentre procede incessante il lavoro dei soccorsi, gli Usa non perdono occasione per manifestare la propria indole disumana e criminale. Infatti, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti impedisce agli espatriati iraniani di effettuare donazioni per i sopravvissuti del devastante terremoto di magnitudo 7,3 che ha colpito l’Iran occidentale. Tohid Najafi, un medico che vive a Detroit, negli Stati Uniti, ha dichiarato all’emittente televisiva Al-Jazeera che il Tesoro ha bloccato la pagina di Facebook che aveva istituito lunedì per raccogliere fondi per le famiglie delle vittime e dei sopravvissuti del terremoto di domenica, nella provincia iraniana di Kermanshah.

La somma raccolta ha superato i 200mila dollari. Il primo giorno della raccolta fondi, Najafi ha ricevuto un messaggio da Facebook, informandolo che i fondi “non sarebbero stati rilasciati” fino a quando egli non avrebbe consegneto al sito social l’autorizzazione richiesta da parte del Dipartimento del Tesoro statunitense.

In seguito all’iniziativa di Najafi, una giornalista iraniana-americana di New York, Tara Kangarlou, ha avviato una campagna di raccolta fondi personale per aiutare le vittime del terremoto. Entro i primi 30 minuti, i donatori online hanno donato duemila dollari sul sito web di raccolta fondi YouCaring.

Tuttavia, YouCaring ha cancellato la pagina di Kangarlou, dichiarando in un messaggio che la sua raccolta fondi era stata rimossa “perché il Paese in questione fa parte di una regione soggetta a embargo. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti non consente alla nostra piattaforma di erogare fondi direttamente o essere indirizzati per delega a uno Stato o una persona che si trova attualmente in una regione sottoposta a embargo”, si legge nella lettera. Semmai ci fossero ancora dubbi sugli Stati Uniti d’America.

di Giovanni Sorbello

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