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Turismo sessuale, 80mila italiani adescano minorenni

La triste vicenda del turismo sessuale vede spiccare tra le principali nazionalità quella italiana. Si calcola che nel solo mese di agosto saranno 80mila gli italiani in giro nelle principali mete del turismo sessuale.

Il paragone potrebbe apparire forzato, ma fatte le debite proporzioni per ogni persona che cercherà di raggiungere l’Italia ci saranno due connazionali che si recheranno in uno di questi Paesi per effettuare quella macabra pratica del turismo sessuale. Una prassi che vede l’Italia primeggiare tra le nazionalità che ogni anno sbarcano in questi luoghi. A fargli compagnia vi sono la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, la Cina e il Giappone.

Il giro di denaro che caratterizza questi tour è da paragonare al traffico delle armi ed a quello degli stupefacenti. Uno studio di Ecpat Italia, contenuto nel Global study di Ecpat Internatonal (End child prositution in asian tourism) e frutto di due anni di ricerca condotta sul campo tra il 2015 e il 2016, ha stimato che i turisti sessuali italiani sono circa 80mila, la quasi totalità uomini. La loro età è compresa tra i 20 e i 40 anni, con un’età media che non supera i 27 anni. I Paesi maggiormente visitati sono quelli in cui povertà e corruzione facilitano la pratica. Le mete più gettonate sono infatti il Brasile, la Repubblica Dominicana, la Colombia, la Thailandia e la Cambogia.

Turismo sessuale, un vergogna tutta italiana

In molte di queste mete è infatti frequente trovare cartelli scritti in italiano nella quale si intima di non toccare i bambini, in una malata forma di protezionismo verso qualcosa che viene visto come una merce da sfruttare a proprio piacimento. Eppure non sono solo gli uomini a muoversi per soddisfare i propri malsani impulsi, infatti, molte sono anche donne. Si calcola che almeno 8mila donne ogni anno si muovono alla ricerca di sesso a pagamento con minorenni. Principali obiettivi sono adolescenti kenyioti o caraibici, a differenza degli uomini che preferiscono bambini al di sotto dei 14 anni.

I turisti del sesso minorile rappresentano una fetta stimata intorno al 5%, abituali il 35%, occasionali il 65%. Con loro l’età delle giovani “prede” scende sotto i 12 anni. Gli italiani brava gente diventano allora degli orchi, degli stupratori che dismessi i panni del buon vicino di casa, dell’insegnante, si liberano di tutte le fantasie e gli impulsi che hanno dovuto reprimere per un intero anno, segnando in modo indelebile il corpo e la psiche di bambini che il più delle volte hanno la stessa età dei loro figli. Così facendo sfruttano in modo meschino la povertà che attanaglia alcune zone del pianeta, avendo dalla loro parte i governi che con il turismo sessuale riescono ad avere importanti introiti.

Nessun rimorso

Molti di questi connazionali tornati in Italia non provano nessun rimorso, anzi, ammantano il tutto come uno svago legittimo dopo un anno di duro lavoro. Tutti bravi padri e madri di famiglia che tra uno strepitio contro gli immigrati e una stretta di mano tra i banchi della chiesa, si ammantano di facili slogan che sono solo una facciata, nascondendo bene il loro becero volto.

di Sebastiano Lo Monaco

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