Oltre 15mila prigionieri politici detenuti in Arabia Saudita
Sono oltre 15mila i prigionieri politici detenuti in Arabia Saudita, a riferirlo all’agenzia iraniana Tasnim l’analista e giornalista pakistano Zaid Hamid. La maggior parte di questi prigionieri sono yemeniti e siriani.
Hamid ha dichiarato che l’agenzia di intelligence saudita lo ha arrestato nuovamente nel mese di luglio del 2016 per presunti legami con l’Iran, e per la sua opposizione alla partecipazione del Pakistan nella guerra scatenata dall’Arabia Saudita contro lo Yemen.
L’analista pakistano ha riferito che ha trascorso molto tempo in diverse prigioni saudite comprese quelle di Jeddah, Riyadh e Medina, ed ha avuto modo di constatare le condizioni in cui vivono i detenuti e le torture che subiscono.
Il mese scorso, migliaia di manifestanti si sono radunati nella parte orientale dell’Arabia Saudita per chiedere la liberazione degli attivisti che si trovano in carcere e rischiano l’esecuzione capitale.
Questo è il Paese che viene considerato dall’Occidente un alleato; un elemento di stabilità, pilastro di un fantomatico fronte di Stati arabi “moderati”, costituito da spietate dittature e regni assolutisti, dove la libertà è sconosciuta e la repressione sanguinosa è una regola.
L’associazione per i diritti umani Human Rights Watch ha avvertito che 14 musulmani sciiti sono in imminente rischio di esecuzione della condanna a morte in Arabia Saudita, dopo che una Corte suprema ha confermato le loro condanne, a seguito di un processo sleale. I 14 sciiti sono accusati di aver partecipato a proteste contro il regime.
di Redazione