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130mila profughi scomparsi in Germania… e non solo

Più di 130mila profughi sono scomparsi in Germania, il 13 per cento degli arrivi negli ultimi 14 mesi. Dopo essere stati registrati non si sono presentati all’alloggio previsto per loro, lo ha  riferito la scorsa settimana il Süddeutsche Zeitung. E’ la risposta ufficiale del Ministero degli Interni Federale ad una richiesta presentata dal Partito della Sinistra.

Ci sono inoltre in Germania ben 400mila richiedenti asilo all’interno del Paese che non hanno documenti di identità e che le autorità tedesche non sono in grado di identificare, ha riferito Frank-Jürgen Weise, capo del Ufficio federale tedesco per le Migrazioni (Bamf).

La Germania ha accolto circa 1,1 milioni di profughi nel 2015, in gran parte del Medio Oriente e del Nord Africa, di cui circa la metà sono o senza documenti ufficiali o sono scomparsi. Lo scorso anno, il Bundestag ha approvato una nuova normativa, restringendo i regolamenti in materia di asilo. La Camera alta del parlamento tedesco, il Bundesrat, ha tenuto una votazione finale sulla legislazione volta a rendere l’afflusso dei migranti più gestibili. Le nuove leggi faciliterebbero l’espulsione nel caso in cui la Germania non riconosca una richiesta di asilo. Anche le regole per il ricongiungimento familiare saranno più rigorose, i richiedenti asilo ora dovranno vivere due anni in Germania, prima di avere il diritto di invitare i loro familiari a unirsi a loro.

Sta di fatto che i dati rilasciati dal governo tedesco rivelano che hanno perso le tracce di uno su sette profughi che sono arrivati nel Paese in cerca di rifugio. Ciò significa che potrebbero essere scomparsi per  lavorare nell’economia sommersa o che hanno lasciato la Germania del tutto. Migliaia potrebbero anche essere in viaggio verso la Francia e il Belgio, nel tentativo di cercare di intrufolarsi nel Regno Unito, dove ai richiedenti asilo viene dato un alloggio, benefici, assistenza sanitaria e istruzione.

Intanto in Germania sono in aumento attacchi xenofobi contro i rifugiati da parte di estremisti, mentre ci si aspetta che arrivino 2,5 milioni di rifugiati nei prossimi cinque anni. Tuttavia i numeri che arrivano alle frontiere sono crollati drasticamente negli ultimi giorni, da quando i Paesi della via balcanica hanno iniziato a stringere i loro controlli dopoché l’Austria ha introdotto un limite giornaliero di 80 richiedenti asilo la scorsa settimana e la Macedonia ha parzialmente chiuso le frontiere.

In tal modo è la Grecia, ora il principale punto di accesso in Europa per i rifugiati, ad essere lasciata sola, a subire il massimo peso dei profughi, con più di ventimila disperati bloccati nel suo Paese: nella sola regione dell’Attica il numero di profughi supera i 7500, mentre nel Dodecanneso traghetti charter con circa mila posti in tutto fornirebbero rifugio temporaneo.

Se un aspetto preoccupante della crisi dei migranti è certamente lo spauracchio d’infiltrazione dei terroristi Daesh nel tessuto europeo, la scomparsa di almeno 10mila bambini rifugiati non accompagnati rappresenta l’inquietante punto culminante di tale crisi umanitaria. Questi bambini sono scomparsi dopo il loro arrivo in Europa e dopo la registrazione con le autorità statali, secondo l’Europol, l’agenzia di intelligence criminale della Ue, che ha lanciato un allarme avvertendo che bande organizzate paneuropee stanno prendendo di mira i minori per abusi sessuali o per la schiavitù.

Solo in Italia ne sono scomparsi 5mila, mentre altri mille in Svezia, nel Regno Unito il numero di bambini che scompaiono subito dopo il loro arrivo come richiedenti asilo è raddoppiato nel corso dell’ultimo anno, le autorità britanniche temono  che i minori siano stati presi di mira da bande criminali.

Oltre a tali drammi, il numero dei profughi bloccati in Grecia è destinato a crescere nel corso dei prossimi giorni, a causa della forte instabilità creatasi per la mancanza di solidarietà europea. Per capire quanto assurdo e incomprensibile sia l’atteggiamento di questa Europa, oggi colpevolmente assente, basta dire che secondo Medici Senza Frontiere un terzo dei profughi presenti sul territorio greco, è costituito da minorenni. A questi bambini e adolescenti, in queste ore, gran parte dell’Unione ha deciso di sbattere la porta in faccia.

di Cristina Amoroso

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