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13 anni di assedio israeliano sulla Striscia di Gaza

La Striscia di Gaza, assediata e isolata dal resto del mondo dal 2006, anno in cui Hamas salì al potere tramite processo elettorale, è abitata da 1.957.194 palestinesi così distribuiti: 738.332 a Gaza City, 319.481 nel nord della Striscia, 257.239 nella fascia centrale, a sud 243.894 (Rafah) e 380.203 (Khan Yunis).

Striscia-di-gazaGli effetti dell’isolamento imposto da Israele, con l’assenso internazionale:

– il 40% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà;

  • l’80% vive in stato di dipendenza dall’assistenza internazionale;
  • nel 73% delle famiglie si registra un aumento dei casi di violenza di natura sociale;
  • oltre il 50% dei bambini ha bisogno di sostegno psicologico;
  • 922mila sono profughi e hanno bisogno di assistenza;
  • il 55% della popolazione soffre di depressione.

Per tutti c’è bisogno di cibo, acqua, cure mediche, istruzione, rifugio, sicurezza di base, protezione. Sei famiglie su 10 soffrono di insicurezza alimentare: il 27% in misura preoccupante.

L’economia è deteriorata:

  • 60% è il calo nel settore dell’edilizia;
  • il Pil è calato del 50%;
  • il reddito pro capite è inferiore del 32% rispetto a quello del 1994;
  • le esportazioni sono scese fino a segnare il 4%;
  • il tasso di disoccupazione segna il 43%. E’ il più alto al mondo: il 63% tra le donne, il 37% tra gli uomini e il 62% tra i ragazzi.

In 13 anni di assedio, tre vaste guerre si sono state scatenate contro Gaza

Migliaia di vittime e feriti e altrettante abitazioni, ospedali, scuole, luoghi di culto sono stati distrutti. Fino a gennaio 2016 la comunità internazionale ha adempiuto agli impegni presi per la ricostruzione di Gaza per un 40%.

Lo stato dei servizi base:

  • La corrente elettrica viene interrotta a Gaza tra le 12 e le 16 ore ogni giorno;
  • Solo il 40% degli abitanti della Striscia di Gaza ha un’erogazione continuativa di acqua tra le 4 e le 8 ore e ogni 3 giorni;
  • 90mila metri cubi di acque reflue scolano giornalmente nel Mar Mediterraneo;
  • A Gaza il 95% dell’acqua non è potabile;
  • I servizi ospedalieri operano per meno del 40% delle proprie potenzialità;
  • Nel più grande ospedale della Striscia di Gaza (Al-Shifa’) alcuni interventi vengono posticipati anche di 18 mesi.

Restrizioni di movimento

  • Si registra un calo del 75% dei permessi di transito dal valico di Erez rispetto al 2005;
  • I casi permessi restano molto limitati: umanitario, malattia, operatori Unrwa;
  • A novembre 2015 Israele ha ristretto ulteriormente questi permessi fino a vietare il transito a malati e sofferenti d’età inferiore ai 55 anni;
  • Nel 2015 il valico di Rafah ha aperto solo 20 giorni.

La volontà dello “Stato di Israele” di continuare a mantenere illegalmente lo stato d’assedio sulla Striscia di Gaza è una manifesta violazione dei Diritti Umani dei palestinesi e una gravissima violazione del diritto umanitario.

Dati Euro-Mediterranean Human Rights Monitor

di Redazione

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