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Traffico di organi in Siria, businnes tra Israele e “ribelli” siriani

di Giovanni Sorbello

Il regime israeliano è stato più volte accusato in passato di essere dietro a sospetti traffici di organi internazionali. Un rapporto pubblicato mesi fa dal giornale libanese Ad-Diyar, afferma che in Siria il regime israeliano oltre a sostenere i “ribelli” ha avviato un proficuo traffico di organi. In questo criminale “commercio” oltre che gli stessi miliziani, sarebbero coinvolte anche alcune aziende private con sede in Turchia, riporta il giornale libanese.

I “ribelli” hanno istituito gruppi speciali che indirizzano i cittadini siriani in determinati ospedali, dove successivamente avviene l’espianto degli organi. Dopo l’intervento vengono scattate foto e registrati video dei cadaveri che vengono pubblicati nei media e nei social network, e fatte passare come atrocità commesse dalle forze governative siriane. Gli organi trafficati vengono trasportati in Turchia a bordo di ambulanze private.

Nel maggio 2013, Ad-Diyar ha riferito che un certo numero di cittadini siriani rimasti feriti sono stati trasferiti negli ospedali in Turchia per essere curati, ma in realtà sono stati sottoposti ad esportazioni di organi. Fonti mediche turche hanno confermato che, su 62mila tra civili e militari siriani feriti trasferiti in Turchia, ad oltre 15mila di loro sono stati asportati gli organi ed i loro corpi sono stati rispediti in Siria per essere sepolti, riferisce Ad-Diyar. Il giornale libanese ha inoltre affermato che gli organi asportati sono stati assegnati a persone in attesa di trattamento in Turchia.

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